Per metà del cielo
Traduzione di Michele Obit
Ce ne stavamo come uccelli
sulle punte più alte
del ciliegio dei vicini, e la luce
si spargeva per le mani e oltre,
per i rami ed il tronco sino
a terra. Lungo il declivio sino al mare
cinguettavano le estenuate fantasie
per i giorni senza ore
che componevano come un prezioso gioiello
attorno ai colli abbronzati
imparando come l’ombra
si muove sempre con il sole.
Non chiudevamo le porte delle case
costruite con l’odore dei pini.
Ognuno con la propria chiave
che anche il mare apriva
sulla superficie riscaldata
perché cadessimo nella raffreddata profondità
come scimmie del circo
e tornassimo ogni volta impercettibilmente
più grandi.
Quando la sera consideravamo le conseguenze
del gioco, tacevamo
perché non avevamo parole
per il finale
che arriva sempre da lontano, è piccolo
come un puntino all’orizzonte
prima che diventi una nave,
grande, se la guardi da sotto in sù,
per metà del cielo.
Per metà del cielo © Thauma Edizioni 2013