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Traduzione di Michele Obit

Il pigiama sia ben stirato, gli asciugamani ripiegati a metà, il copriletto profumi del vento che soffia con la giusta forza, le tende nascondano quanto va svelato, che si veda il lusso ordinato dell’anziana signora e che non si veda – quando la lama del ferro da stiro avverte l’indomabilità, quando la mano interrompe la danza primaverile della biancheria, quando il dito trae la storia da quelle lettere invero grandi e lascia dietro di sé l’oscura traccia rossa di un piccolo parassita; quando di fronte alla finestra si mette in posa un ciliegio non potato. E la stanza chiude gli occhi… Con il buio sopraggiunge il pensiero che i corpi delle fotografie usciranno oltre i bordi della cornice e verranno a riscaldare i propri piedi infreddoliti nel nostro letto. Tutti avevamo freddo, quando eravamo piccoli, dirai nuovamente sulla soglia dei sogni, quando sarò già sino alle caviglie nel gelido Isonzo, che è bello e non mi ama, e non potrò più muovermi.

 

Poesie di un giorno © Qudu libri 2019